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Installazione di Linux Mint 17.3 Rosa LTS

mint17.3-cinnamonDa diverso tempo utilizzavo sia per lavoro che per pc di casa Linux Mint 17.1 LTS ( supporto a lungo termine ), era ora di dare un po una rinfrescata al sistema operativo.

Ho deciso di provare prima la nuova Mint 17.3 LTS da Usb Key live ( senza installarla ) per testare la funzionalità e piu che altro la compatibilità con il mio hardware.

Il tutto e’ andato benissimo meglio di come mi aspettassi, ho atteso un po dalla data di uscita della nuova versione e questo non guasta mai ma ora ho visto che era matura e pronta.

Avendo precedentemente in entrambi i computer installato linux in una partizione e la home ( area utenti ) in un’altra, mi sono fatto comunque un backup dei miei dati su disco

esterno ( consigliato sempre ) e poi sono partito con la reinstallazione vera e propria.

In fase di Installazione gli ho detto di utilizzare la prima partizione per linux e per la root del sistema formattandola ext4, poi invece gli ho detto di installare la home nella seconda partizione

senza formattazione.

Ovviamente in fase di installazione ho definito lo stesso nome utente e password e con immenso piacere ho poi notato che tutto ciò che avevo prima dei miei dati cartelle file etc.. è

riapparso fin dal primo avvio.

Naturalmente i programmi aggiuntivi non ci sono piu’ ma questo non e’ un problema in Linux si installano in un attimo e anzi è bene ogni tanto ripartire da una situazione pulita.

All’avvio dei vari programmi reinstallati ho notato che aveva mantenuto la configurazione precedente e le password varie cosa molto piacevole e utile, ma lo sapevo.

Consiglio a tutti quelli che vogliono provare un sistema operativo completamente gratuito e alternativo ai soliti windows o altri di utilizzare questa distribuzione che

ormai e’ la più diffusa e utilizzata al mondo.

Peccato sia Francese anche se la lingua in fase di installazione puo’ essere scelta ma questa era una battuta… 🙂

La distribuzione installata e’ la Linux Mint 17.3 versione Cinnamon ( interfaccia grafica simile a windows )a 64 bit.

La trovate qui: https://www.linuxmint.com/ e in particolare qui : https://www.linuxmint.com/download.php

Versione a 64 bit con gia’ tutti i codec audio e video pronti all’uso e gia tanti programmi utili preinstallati.

Non esiste di meglio sul mercato open source per ora e la ritengo molto adatta per chi vuole passare da windows a linux senza grossa esperienza e senza problemi di

impatto grafico.

Se avete bisogno chiedete pure, sarò lieto di aiutarvi

Una ottima recensione la trovate come sempre sul buon Marcosbox:  http://www.marcosbox.org/2015/12/arriva-linux-mint-17.3-rosa-cinnamon.html

Ciao a tutti Roberto Lissandrin

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Ulo Owl la video sorveglianza che sembra un giocattolo

​Ulo Owl è la telecamera di sorveglianza che non t aspetti.

Dall’esterno sembra solo un giocattolo, un piccolo gufetto con occhi interattivi, ma in realtà vede e registra tutto.
Come qualsiasi camera IP, Owl è in grado di inviare in diretta streaming sul nostro smartphone e tablet tutto ciò che sta vedendo, da remoto possiamo anche scattare foto e ci invia un messaggio quando rileva del movimento davanti ai suoi occhi grandangolari.

​E’ ricaricabile e posizionabile in qualsiasi punto della casa.

Filma in Full HD 1080p a 30 frame al secondo, ha un microfono nascosto e la visione notturna.

​Su Kicksarter ha facilmente superato il milione di euro nonostante la richiesta fosse di 199 mila.

La campagna purtroppo è già finita ma potrebbe sempre spuntare il preordine: meglio tenere d’occhio la del progetto.

​Link facebook del progetto : https://www.facebook.com/Ulo-767628026700026/

​Roberto Lissandrin​

 

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Fbi contro Apple, svolta nel caso I federali: «Trovato modo per violare l’iPhone del killer»

Cancellata l’udienza che era prevista al tribunale di Riverside in California. Se il metodo avesse successo, le autorità Usa non avrebbero più bisogno dell’azienda per recuperare i dati dello smartphone appartenuto all’autore della strage di San Bernardino

di Paolo  Ottolina, inviato a Cupertino (Stati Uniti)

Si trattava di un’udienza molto attesa, alla quale – indirettamente – aveva fatto riferimento anche Tim Cook durante la presentazione dei nuovi prodotti Apple a Cupertino, un evento andato in scena il giorno prima di quello fissato per l’udienza.  In un documento presentato al tribunale di Riverside nella giornata di lunedì, il governo ha detto che “una terza parte ha dimostrato all’Fbi un possibile metodo per sbloccare l’iPhone di Farook. Una fase di test è richiesta per determinare se si tratta di un metodo che comprometta i dati del telefono. Se si dimostrasse praticabile, eliminerebbe la necessità di aiuto da parte di Apple”. Non ci sono indicazioni sull’identità di chi ha fornito la nuova metodologia, ma il procuratore di Stato ha dichiarato che l’Fbi ha conosciuto questa possibilità solo domenica. Lunedì pomeriggio, poche ore dopo il keynote tenuto nel campus di Cupertino, il governo ha contattato Apple.

Continua >> Fonte: corriere.it

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I servizi Cloud storage tutelano la nostra privacy?

I vari servizi di cloud storage ( le nuvole in internet ) che ci permettono di memorizzare i nostri dati in spazi gratuiti a noi riservati in internet, per accedervi da vari dispositivi è indubbiamente comodo ma spesso nascono dubbi:

  • sono sicuri i miei dati?
  • la mia privacy viene rispettata?

Personalmente utilizzo molto servizi come Dropbox, Mega e Google .

Sulla sicurezza non ho dubbi, se si utilizzano servizi di qualità come Dropbox Icloud o Google direi proprio che possiamo stare tranquilli, chi gestisce tali servizi non rischia e sicuramente si tutela con Backup.

Sulla privacy molti dubbi li ho e questo schema relativo ai soli servizi google, utilizzabili dai vari dispositivi e nella varie piattaforme software, mi sembra abbastanza esplicativo….

dati-google

Roberto Lissandrin

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Mac OS X Yosemite 10.10 in VirtualBox

virtualbox Virtualbox e’ un software di emulazione ora della Oracle, che consente di installare sul proprio pc delle macchine virtuali contenenti vari sistemi operativi.

In pratica vi consente sia in windows che il linux oltre a OSX di emulare in finestra altri sistemi operativi.

Ogni macchina virtuale ha la sua propria configurazione e spazio disco riservato allocato in modo dinamico (cresce al bisogno fino al massimo prefissato)  o in modo statico (prefissato e riservato fin dall’inizio).

Sfrutta l’hardware su cui vengono installate le macchine virtuali quindi attenzione a non riservare troppa memoria ram o spazio disco alle virtual machine create per non creare problemi di stabilità e funzionalità al sistema operativo primario.

Di norma 2gb di ram possono essere sufficienti per ogni machina virtuale e comunque dipende molto da quanta ram totale ha il nostro sistema.

Per un utilizzo fluido consiglio almeno 6gb di ram installata sul proprio pc, chiaramente piu’ ne abbiamo a disposizione meglio e’.

Consiglio anche di non avviare mai piu’ di una macchina virtuale contemporaneamente.

Tutto su VirtualBox lo trovate sul sito ufficiale : https://www.virtualbox.org/

macosx-yosemite

In questo interessante post trovate le istruzioni per configurare e emulare Mac Osx Yosemite sul vostro pc : http://hintdesk.com/how-to-install-mac-os-x-yosemite-10-10-on-virtualbox/

Roberto Lissandrin

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COME INSTALLARE VIRTUALBOX 5.0.14 SU UBUNTU

VirtualBox ha rilasciato la nuova versione, la 5.0.14; per chi non lo conoscesse VirtualBox è un software di virtualizzazione commerciale proprietario (con una versione ridotta distribuita secondo i termini della GNU General Public License) sviluppato da Oracle Corporation.

Questa nuova versione di VirtualBox, la 5.0.14 include importanti novità:

  • Supporto Paravirtualizazione per Windows e Linux: Migliora notevolmente le prestazioni del sistema operativo ospite sfruttando il supporto integrato della virtualizzazione su sistemi operativi come Oracle Linux 7 e Microsoft Windows 7 e versioni successive.
  • Migliore Utilizzo CPU: Dispone di un set più ampio di istruzioni della CPU per il sistema operativo guest, consentendo alle applicazioni di utilizzare i più recenti set di istruzioni hardware per raggiungere massime prestazioni.
  • Supporto Dispositivi USB 3.0: I sistemi operativi guestsono ora in grado di riconoscere direttamente dispositivi USB 3.0 e operare a piena velocità.
    Il sistema operativo guest può essere configurato per supportare USB 1.1, 2.0, e 3.0.
  • Supporto Bi-Directional Drag and Drop per Windows: Su tutte le piattaforme host, Windows, Linux e Oracle Solaris ora è presente il “drag and drop” dei contenuti tra l’host e guest.
    La funzionalità di drag and drop consente in modo trasparente la copia o l’apertura di file, directory e altro ancora.
  • Disk Image Encryption: I dati possono essere crittografati in immagini virtuali del disco rigido in modo trasparente durante il runtime, usando l’ algoritmo AES a 256.
    Questo aiuta ad assicurare che i dati siano al sicuro e criptati in ogni momento, sia se la macchina virtuale è inutilizzata sul computer di uno sviluppatore, o un server oppure sia in uso.

 

Virtualbox 5.0.14 essendo una major release introduce molte novità rispetto alla versione precedente 4.3.

Tra le caratteristiche più interessanti di VirtualBox 5.0.14, possiamo citare il supporto per le impostazioni proxy HTTP per la funzionalità incorporata del controllo di aggiornamento, miglior supporto per le scorciatoie della tastiera, i miglioramenti di installazione per i vari sistemi operativi linux, ed il supporto nativo di systemd.

Inoltre, il Guest Control è stato migliorato per Linux Additions e sono stati corretti diversi incidenti che si verificavano durante l’avvio; sono stati affrontati alcuni problemi con VLC Media Player e Windows Media Player, e sono stati risolti vari problemi di rete.
Oltre alle molte nuove caratteristiche VirtualBox 5.0.14 porta il supporto per l’ultimo sistema Mac OS X recentemente rilasciato ossia El Capitan 10.11, che include un migliore supporto per l’acquisizione dei dispositivi USB.
Diversi problemi con l’interfaccia grafica dell’utente su El Capitan sono stati anche affrontati.
Ecco alcune delle novità di questa nuova versione:

  • GUI: properly limit the number of VCPUs to the number of physical cores on Mac OS X
  • Audio: don’t crash if the backend is unable to initialize
  • Audio: fixed audio capture on Mac OS X
  • BIOS: properly report if two floppy drives are attached
  • USB: fixed a problem with filters which would not capture the device under certain circumstances
  • ExtPack: black-list Extension Packs older than 4.3.30 due to incompatible changes not being properly handled in the past
  • Linux hosts: properly create the /sbin/rcvboxdrv symbolic link
  • Mac OS X hosts: several fixes for USB on El Capitan
  • Linux Additions: fixes for Linux 4.5

Il Changelog completo comunque lo trovate in questa pagina.

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VLC 3.0 con supporto ufficiale a Chromecast

La versione 3.0 del lettore multimediale VLC integrerà il supporto ufficiale al dongle Google Chromecast, una feature chiesta a gran voce dagli utenti.

Nel giugno dello scorso anno il team al lavoro su VLC, uno dei lettori multimediali open source più apprezzati dagli utenti di tutto il mondo, ha annunciato l’intenzione di introdurre il supporto ufficiale al dongle Google Chromecast, in modo da consentirelo streaming dei contenuti direttamente sul televisore. Fino ad oggi la funzionalità non è stata avvistata, ma le cose sembrano destinate a cambiare entro breve tempo, con il rilascio della nuova versione 3.0.

Dall’analisi del coskinsdice relativo alla novità incluse nella futura release, all’interno della sezione “Stream Output”, emerge infatti un chiaro riferimento al “Chromecast output module” (come visibile dallo screenshot allegato di seguito). Non ci sono dubbi su quale sia il suo significato: il piccolo dispositivo HDMI da connettere alla TV potrà essere sfruttato per effettuare la trasmissione di filmati, brani musicali e immagini, direttamente da computer desktop e laptop. Probabile l’integrazione della stessa feature, forse in un secondo momento, nelle edizioni mobile di VLC, ovvero le applicazioni che la software house VideoLAN mette a disposizione gratuitamente su smartphone e tablet.

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Trasformare la TV in uno Smart TV

Uno Smart TV

SMARTPHONE & GADGET

Si può trasformare un televisore in uno smart TV? Sì. E spendendo poche decine di euro

Accade sempre più raramente, ma può succedere di trovarsi in un punto vendita di una grande catena di elettronica (o girovagando tra le sezioni di uno store di e-commerce) e vedere di fronte a sé un televisore FullHD da 40 pollici o superiore senza, però, nessuna funzionalità Smart. E, bisogna fare attenzione, non si tratta necessariamente di un fondo di magazzino o di un modello invenduto da tempo: i televisori “stupidi” infatti, hanno prezzi di listino di molto inferiori rispetto agli SmartTv e possono essere trasformati in “intelligenti” con una spesa esigua.

Trasformare un televisore in uno SmartTV, infatti, è un’operazione relativamente economica che non richiede particolare sforzi da parte dell’utente. Una volta accertato che il proprio TV ha almeno una porta HDMI libera, infatti, si può procedere con la scelta del dispositivo che più si adatta alle proprie disponibilità economiche e alle proprie esigenze. Convertire il TV in Smart, dunque, lascia all’utente maggiore libertà di scelta, potendo optare per le soluzioni più disparate.

Se vi state chiedendo come trasformare un televisore in Smart, dunque, niente di più semplice: basta dotarsi del giusto apparecchio e dal TV del salotto sarà possibile navigare online, controllare i propri profili social, collegarsi ai servizi di TV on demand e molto altro ancora.

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SHASHLIK: LE APP ANDROID SBARCANO SU LINUX!

shashlikCos’è Shashlik?

Shashlik è un progetto molto interessante nato l’estate scorsa dall’idea degli sviluppatori diKDE, community dietro l’omonimo ambiente desktop per distro Linux, i quali si sono posti come obiettivo quello di far girare le app Android su Linux. L’idea che a prima vista puo’ sembrare folle è in realtà giustificata dal fatto che Android è basato proprio su Linux, ovviamente l’incompatibilità delle app Android è causata da librerie e runtime differenti.

Come funziona?

Shashlik potrebbe sembrare, a prima vista, un semplice emulatore. In realtà è molto di piu’, infatti la grafica delle applicazioni viene renderizzata direttamente sul sistema Linux, cio’, chiaramente, garantisce maggiore efficienza e prestazioni superiori. Quando viene installata un’applicazione Android, il software crea una voce di menù con l’icona dell’app cosi’ è possibile lanciarla come qualsiasi altro programma. Chiaramente la mole di lavoro è stata importante e una versione stabile del software è stata rilasciata solo di recente (versione 0.9.3), i pacchetti sono funzionanti su Ubuntu e Arch Linux.

Una volta installato è sufficiente selezionare l’APK poi ‘apri con …’ e infine lanciare il comando

“/opt/shashlik/bin/shashlik-install“

Fatto cio’ l’app sarà subito funzionante.

Chiaramente tutto cio’ non è esente da bug e da problemi, ad esempio se un APK ha codice nativo, per funzionare questo deve prevedere il supporto ai processori x86, oltre che ai processori ARM.

Shashlik, per ora, è quanto di meglio la piazza dei ‘simulatori’ puo’ offrire, Google è al lavoro su qualcosa di simile ma le indiscrezioni circa questo progetto sono poche e contraddittorie.

Una volta risolti gli ultimi problemi Shashlik potrebbe essere integrato nelle distribuzioniLinux oltre che essere sfruttato sugli smartphone Ubuntu per poter eseguire le app Android.

Per il download e per ulteriori informazioni circa questo progetto, chiaramente open-source, vi rimandiamo al sito ufficiale che potete raggiungere cliccando qui.

Curiosità:

Il nome del progetto, abbastanza impronunciabile, deriva dal russo Šašlyk ovvero un piatto che consiste in spiedini di carne marinata e arrostita.

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12 progetti Google poco noti ma molto interessanti

Da diverso tempo Google applica una politica chiamata del “20%”, che lascia all’interno della settimana lavorativa un giorno libero ai propri dipendenti, da destinare alla sperimentazione pura. Questo ha portato spesso alla realizzazione di progetti interessanti. Eccone 12 tra i meno conosciuti.

La parola Google ormai è sinonimo di molte cose. Ovviamente la prima cosa che viene in mente è l’omonimo motore di ricerca, ma ci sono tanti serviziche si usano quotidianamente, come Gmail, Google Maps, Google Drive.

Come fa Google a raggiungere questi risultati? Semplice, tramite la sperimentazione. Sperimentazione di idee e soluzioni che però per emergere va in qualche modo favorita. In ambito lavorativo però ci sono programmi da rispettare, scadenze e obiettivi da raggiungere, tutte cose che con la sperimentazione pura spesso non vanno d’accordo.

google sign

Da diverso tempo quindi Google ha deciso di lasciare ai propri dipendenti un giorno libero a settimana, nel quale poter provare a realizzare quello che hanno in testa, senza doversi preoccupare appunto del fatto che possa servire o meno effettivamente a qualcosa, che possa portare vantaggi concreti all’azienda etc.

In questo modo, nel tempo, sono venuti fuori diversi progetti. Google News, GMail e AdSense sono nati proprio così. Oggi quindi abbiamo deciso di parlarvi di altri 12 progetti molto meno noti ma non per questo meno interessanti e soprattutto validi anche dal punto di vista educativo.

continua >> http://www.tomshw.it/articoli/12-progetti-google-poco-noti-ma-molto-interessanti-74655-p2

Roberto Lissandrin

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